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di Francesca Fiori
Beppe Grillo è tornato, dopo un anno di assenza, al Palalottomatica di Roma (dal 28 marzo al 3 aprile) con il suo nuovo show Reset, un invito a “resettare” tutto quello che non va nel nostro paese, a fare piazza pulita delle idee vecchie e preconcette, ad aprire la mente alle nuove tecnologie.
Sei serate consecutive di spettacolo che hanno visto il tutto esaurito, spalti gremiti come nei concerti, e una platea pronta al contatto ravvicinato con il comico genovese. Sì, perchè l’impianto dei suoi ultimi show non prevede il classico utilizzo del palco: Grillo preferisce aggirarsi tra le file di spettatori, soffermarsi ora vicino ad uno ora vicino ad un altro, interagendo spesso nel suo modo caustico e ironico nei confronti del pubblico.
Nelle due ore abbondanti di performance vengono toccati molti temi: primo fra tutti la politica, fatta sempre dalle stesse persone, spesso da politici indagati, se non addirittura condannati, in vari gradi di giudizio; una classe politica “vecchia”, di età e di mentalità, incapace di cogliere i cambiamenti che stanno investendo la società. Durante i suoi spostamenti Grillo individua tra gli spettatori Antonio Di Pietro, subito chiamato in causa, rassicurato dall’essere definito “il meno peggio” tra tanti politici italiani. Si parlerà molto anche di ecologia, delle scorie prodotte da inceneritori, della moltitudini di autovetture che intasano le nostre città e delle alternative di mobilità che andrebbero prese in considerazione. A sorpresa viene chiamato l’architetto Renzo Piano, che da Londra fa un intervento sui problemi dei parcheggi in centro nelle grandi città e sui lavori pubblici. Si passa poi alla Telecom, una delle cause affrontate attraverso il blog www.beppegrillo.it. Tronchetti Provera, detto il tronchetto dell’infelicità si dovrà preparare ad accogliere Grillo all’assemblea degli azionisti del 16 aprile. Forte della delega di centinaia di piccoli azionisti potrà infatti dire la sua e chiedere spiegazioni sull’operato dell’azienda.
Verrà inoltre toccato un tema molto attuale: la diffusione mondiale di Second Life, il mondo virtuale in cui ognuno può essere, fare e creare ciò che vuole; interagire, socializzare, perfino lavorare, mettere in piedi palazzi virtuali e poi rivenderli a società interessate ad espandersi in questa nuova realtà. Grillo concluderà lo spettacolo mostrando il suo avatar, o alter ego virtuale, su Second Life, proprietario di un vulcano, che attende di veder realizzato il progetto di una cupola per accogliere i visitatori, ideata proprio dal suo amico precedentemente chiamato in causa, Renzo Piano.
Come in tutti gli show di Grillo si ride molto ma allo stesso tempo si torna a casa riflettendo sulle mille questioni affrontate; si potrà essere d’accordo o meno con le sue posizioni, certo è che non si rimane indifferenti, qualcosa viene smosso nelle coscienze degli spettatori, il che al giorno d’oggi non è affatto una cosa da poco. |