BRANCACCIO di Giovanni Di Gregorio e Claudio Stassi Pagg. 96, b/n, euro 13,00, ed. Beccogiallo, collezione Quartieri
di Antonio Recupero Parlare della mafia in Sicilia oggi come oggi potrebbe sembrare banale. Parlarne senza fare nomi sembrerebbe demagogico e vigliacco. Parlarne senza fare nomi, ma mostrando direttamente come funziona nella quotidianità, e con quali conseguenze, invece è una cosa utile, che si dovrebbe fare molto più spesso. E’ questo l’approccio scelto da Stassi e Di Gregorio, una coppia di bravissimi autori palermitani che hanno voluto raccontare, con realismo e senza sensazionalismi, delle storie estremamente verosimili ambientate in uno dei più degradati quartieri del capoluogo siciliano. Le storie dei tre protagonisti si intrecciano sapientemente, in un gioco di rimandi e allusioni complesso eppure immediato. Di Gregorio (autore, tra l’altro, anche per le testate Monster Allergy, Dylan Dog e Dampyr) svela un segreto di pulcinella, ovvero i meccanismi attraverso cui la mafia si insinua nella società partendo dal basso, attirandosi i favori e il rispetto della gente comune, togliendo dieci per restituire con finta generosià uno. Il disegno di Stassi (impegnato al momento anche per il mercato francese), che si ispira palesemente alle tecniche del più noto Gipi, con degli acquerelli in toni di grigio ci regala tutte le sfumature di un quartiere e dei suoi abitanti, delle strade dove operò e venne ucciso Don Pino Puglisi, dei luoghi che molti volontari coraggiosi ancora oggi si ostinano a non voler abbandonare alla criminalità. Il volume è introdotto da uno scritto di Rita Borsellino, e arricchito dalle testimonianze di altri soggetti impegnati nella diffusione della cultura della legalità a Palermo. Probabilmente, uno dei volumi a fumetti più interessanti del 2006. |